Lo strano caso del debito italiano… e pure quello di Frosinone

Sabato 23 marzo Luciano Granieri presenta “LO STRANO CASO DEL DEBITO ITALIANO, storia di un’anomalia divenuta globale” di Marco Bertorello e Danilo Corradi edito da Alegre. On line sarà ospite l’autore Marco Bertorello.

A questo indirizzo è possibile seguire on line https://us06web.zoom.us/j/82207531300

Il  libro tratta le vicende del debito  e della finanza pubblica in generale, che determinano fortemente gli indirizzi politici e condizionano la vita delle persone. “Oltre l’Occidente” si è occupata spesso di bilanci comunali, in particolare del  predissesto di Frosinone, riuscendo ad avere un  quadro abbastanza  desolante, di come i provvedimenti  di   finanza  pubblica possono incidere negativamente sulla nostra quotidiantà.

Il saggio di Marco Bertorello e Danilo Corradi non è, come si potrebbe credere,  un libro di economia politica, o non solo,  ma  un vero e proprio trattato  di storia. La  pubblicazione ripercorre le vicende del debito pubblico italiano dall’Unità d’Italia 1861, fino al 2023 alla  guerra Russo-Ucraina. Il metodo dell’indagine  storica,  con cui vengono codificati questi fenomeni, mette in risalto delle verità poco considerate. Ad esempio,  quella rivelata dal sottotitolo.  Cioè che il debito pubblico è stata un’anomalia italiana utilizzata per sostenere la debolezza e, l’ignavia di un’imprenditoria, allergica agli  investimenti privati  e pronta a sfruttare ogni occasione (compressione dei salari, svalutazione della moneta, basso valore aggiunto della produzione), per competere solo ed esclusivamente sui bassi costi. Una prassi  che, a seguito della crisi finanziaria del 2007/2008 in cui ingenti capitali pubblici sono stati stanziati per salvare le banche, è diventata globale, comune a tutti gli altri Paesi. 

Un altro stereotipo sconfessato riguarda la tesi secondo cui  il debito italiano sia  stato alimentato da un eccesso di spesa sociale. In realtà tale debito deriva  da un eccesso  reiterato  di supporto statale al  capitale. Ciò che emerge chiaramente  è come solo un approccio storico sia in grado di  sconfessare una lettura di parte  (la parte del  capitale in questo caso) .

Si è provato ad  applicare la stessa metodologia  di analisi nell’indagine sulla genesi del debito del Comune di Frosinone, ed è emerso come le modalità siano le stesse.  Il debito privato verso l’ente, accumulatosi, in decenni, per lo più, per la mancata corresponsione degli oneri di urbanizzazione da parte della speculazione fondiaria privata , ha determinato una mancanza di risorse che le varie giunte hanno dovuto compensare attraverso una spesa pubblica a debito. Debito che si è riversato sui cittadini. Le  conseguenti politiche di austerity nate in ambito Ue, così come accaduto per gli scenari nazionali ed internazionali, non hanno contribuito ad abbattere  tale debito nella nostra città. Ma anzi hanno prodotto la devastazione della spesa sociale e la privatizzazione di ogni  tipo di servizio pubblico.

Ad oggi, dopo un decennio di politiche di rientro che hanno polverizzato la spessa sociale, il Comune di Frosinone è ancora in  debito, e si è in attesa di un pronunciamento definitivo, in questo senso della Corte dei Conti.

Luciano Granieri e Marco Bertorello