In memoria di Giovanna Maniccia

IL 7 febbraio è venuta a mancare Giovanna Maniccia, storica figura di riferimento nel campo della scuola e del mondo dell’educazione, a Frosinone e provincia.

Giovanna è stata una insegnante e successivamente, ancora giovane, preside in molte scuole della città. Ha praticato e spingeva a praticare la pedagogia democratica, imponendo e imponendosi un modo orizzontale di rapporto con insegnanti, alunni e genitori che formavano la comunità scolastica.

Tanti insegnanti hanno praticato anche grazie alla sua direzione questa pedagogia che inseguiva una idea di restituzione di diritti e cittadinanza a tutte le classi sociali, alcuna esclusa

Ha sempre aperto la scuola ad interventi esterni che portassero quel vento di libertà, democrazia, diritti umani, interagendo quindi con il territorio con un trasparente confronto e senza paura.

Così noi la ricordiamo quando come membri di Amnesty International frequentavamo le scuole medie per parlare della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Quegli spazi aperti furono essi stessi formativi e motivo per continuare a parlare nel territorio dei temi del rispetto della dignità umana. Alcuni di quei giovani sono diventati attivisti e promotori di libertà di parola e pensiero nel territorio.

Anche nella vita privata Giovanna praticava la partecipazione, il confronto democratico, orizzontale, senza pregiudizi né ruoli predefiniti dall’esperienza professione, pur presenti. Per questo tanti giovani Le sono stati accanto e hanno continuato a praticare il suo modo di relazionarsi con il mondo.

Un vuoto. Ma non come si pensa solo perché ci mancherà. Un vuoto per la città, che, come è “cultura” di questi territori, non le ha mai permesso di trovare uno spazio e di essere una amministratrice politica nonostante la lunga e importante carriera. Utile finché mi affianca, pericolosa se al potere si ragionasse con il metodo della partecipazione democratica, dell’inclusione, della affermazione della cittadinanza per tutti.  

Questo è il clamoroso vuoto che oggi gridiamo ai cittadini di questa smemorata città, che delega il potere a oscuri cialtroni mentre respinge e dimentica personalità eccezionali.

In questo scritto Davide Fischanger ne descrive l’intervento nel 2022, centenario della nascita di Mario Lodi, maestro e un uomo speciale, di grande importanza per la cultura italiana, la pedagogia e l’insegnamento ai bambini, quando l’Associazione Oltre l’Occidente fu promotrice di una serie di iniziative, dal titolo “Pensiero critico e pedagogia democratica in Mario Lodi”.

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Gli incontri, coordinati e moderati da Davide Fischanger, hanno permesso ad alcuni esponenti del mondo culturale della nostra città di porsi in dialogo con le riflessioni di Lodi (estratte da alcuni dei suoi principali libri). Un dialogo che confronti esperienze, convinzioni, posizioni ideali, e che inneschi sguardi inediti sul mondo che abbiamo davanti e sul futuro della democrazia.

Nel secondo appuntamento del 2 dicembre Il paese sbagliato : diario di un’esperienza didattica ci si è confrontati in una delle figure che ha maggior esperienza sul territorio, Giovanna Maniccia.

Qui il video

Di seguito un messaggio di Francesco Notarcola e Maria Spaziani che riproponiamo:

Maria ed io, salutiamo e abbracciamo con commozione ed affetto Giovanna Maniccia, nostra carissima amica da sempre.

Giovanna, insegnante e preside, ha dedicato la Sua vita alla formazione dei giovani con passione, competenza, entusiasmo e impegno massimo per trasmettere un sapere non dottrinario ma vivo, che potesse permettere a ciascuno una profonda consapevolezza su come affrontare la vita con le sue difficoltá. Con Giovanna abbiamo condiviso valori, militanza e presenza attiva in ogni evento politico e culturale tendente ad affermare ideali di progresso, di giustizia e di civiltà.

Ringraziamo Giovanna per tutto ciò che ci ha insegnato e trasmesso, per la Sua amicizia e per il Suo affetto.

Di seguito un ricordo di Giovanna del fratello Gabriele e di Renzo Scasseddu