Lunedì 20 marzo h.16.30 conferenza stampa della Lista la Tenda sul centro storico di Frosinone
Tristezza e indignazione sono stati i primi sentimenti che mi hanno assalito. Tristezza nel vedere lo stato in cui è stata ridotta la nostra città dal malgoverno di chi si è succeduto al potere in questi anni, indignazione per la mediocrità e l’agonia cui è stata condannata Frosinone dall’incompetenza di chi non ha saputo neanche dare risposta alle esigenze ordinarie. E allora le domande sono nate spontanee: perché Frosinone non può meritare di più? Perché Frosinone non può essere una città dove sia bello vivere? Perché Frosinone deve rinunciare alla speranza di un futuro migliore? (La visione di Nicola Ottaviani pag.6)
Altro che la realizzazione di un bel sogno: il recupero del centro storico rimane un incubo, ancora abbandonato e soprattutto vittima della continuità di politiche inesistenti che nemmeno con questa giunta sono cambiate. Si sono persi insomma altri 5 anni.
Non vorremmo dire tutti, ma sicuramente il 90% dei punti elencati dal Sindaco nel programma 2012 sono stati disattesi, inevitabilmente per vive in senso utilitaristico la propria esistenza: Il recupero delle abitazioni in centro, il sostegno alle attività professionali, artigianali, commerciali, con incentivazioni e sgravi contributivi, la ricucitura con la zona bassa con 4 sistemi di scale mobili, le agevolazione per la ristrutturazione del piano palazzi, il piano colore, un centro storico culturale di aggregazione sociale agorà interculturale, la rigenerazione dei piloni – sempre ovviamente con project financing -, la mappa dattile per non vedenti indicazione in caratteri in braille e avvisatori acustici, il potenziamento di mobilità assistita, il coinvolgimento dei grandi marchi nazionali e internazionali per una sorta di outlet naturale, la cablatura della città ed offrire il servizio di navigazione gratuita in Internet a tutti con una rete wireless, un ripopolamento del centro storico, l’albergo diffuso, la differenziata attraverso la “colonna di conferimento”, il polo bibliotecario adeguato e consono al rango della città – che invece è uscita anche dalll’Associazione Valle del Sacco – l’annunciata pinacoteca ecc.
Ma al di là dei progetti più o meno (molti meno) validi e/o realizzabili, una fra tutte declina l’operare della giunta e i veri valori che la sorreggono: il mancato progetto di ampliamento del Museo archeologico con il conseguente rifacimento di piazza Valchera, cancellato con la Deliberazione di G.C. n. 93 del 25.02.2015 con la quale si decise di rinunciare all’esecuzione dell’opera denominata “Sistemazione Museo Archeologico” e cancellazione dal Programma delle OO.PP. ”al fine di utilizzare la somma di € 97.917,02 per la “Sistemazione delle aree esterne, supporti logistici, piazzali dello Stadio Casaleno”. Quindi, a giustificazione dello storno della somma di € 97.917,02 si è sottaciuto ai cittadini, dell’esistenza del contributo regionale di € 339.072,95, sia del reale importo del mutuo, di €139.831,83, contratto dall’Ente proprio a completamento del finanziamento regionale.
Cassa Depositi e prestiti non consentì la deviazione del mutuo ma rimase la cancellazione dell’opera con la quale si sono perse risorse ingenti e sufficienti che forse mai più saranno alla portata del Museo cittadino e di una parte rilevante del Centro storico. Si è lasciata cadere la possibilità di elevare quella azione culturale, dove per cultura si intende la storia della comunità locale, la propria identità, le proprie linee di crescita sociale e civile, con cui Frosinone fa molta fatica a riconoscersi.
Oggi a pochi mesi dal termine del mandato la Giunta sta rispolverando una “vecchia” disponibilità di locali di una adiacente associazione che li metterebbe a disposizione gratuitamente del comune di Frosinone consentendo l’allargamento del Museo con tre nuove stanze.
Ma c’è poco da affannarsi da parte della giunta in questi ultimi giorni di campagna elettorale a ripassare quello che c’era scritto sul programma elettorale, sbandierando un non vero coinvolgimento degli stakeholder privati e addirittura pubblici del centro storico. Pensiamo alla Consulta delle Associazioni abbandonata, al progetto della Casa della Pace, struttura ampia e ristrutturata con €.70 mila nello stesso palazzo dell’ente negata più volte alle associazioni in qualunque forma; pensiamo agli stabili abbandonati Banca d’Italia, Dispensario, Camera di Commercio, Circolo degli Scacchi di via del Carbonaro e tanti altri senza una minima idea per l’utilizzo. Pensiamo al decoro urbano di piazza Risorgimento, devastata grazie all’idea di speculazione del centrosinistra prima e all’icapacità di produrre un progetto al centrodestra ora. Pensiamo ai mancati interventi alle strutture scolastiche che tutt’ora ospitano bambini: chiuse (Tiravanti), fatiscenti (Ferrarelli), cantieri aperti (Dante Alighieri).
Potremmo continuare in una babele di proposte piccoli e grandi, disattese, e soprattutto senza un orizzonte possibile anzi nella piena accettazione della visione delle giunte precedenti, quello della speculazione con la spinta dei cittadini a trasferirsi nella parte bassa inseguendo l’emorragia di servizi che mai vede fine.
Di questo e di proposte si parlerà nella conferenza stampa indetta da La lista La tenda lunedì 20 marzo in piazza VI dicembre a Frosinone alle 16.30.