la pratica dell’infibulazione

Nell’ambito delle iniziative ed interventi regionali in favore della promozione del libro, della lettura e della scrittura, COSTRUIRE MEMORIA, si svolgeranno una serie di iniziative a Frosinone e Arpino.   Tale progetto si svolgerà  nell’arco di 10 mesi nel territorio della provincia di Frosinone nei comuni di Frosinone, Anagni, Isola del Liri, Sora, Cassino, Esperia, Fumone, Pontecorvo, Atina. Il progetto vede coinvolte le seguenti associazioni, impegnate nel Laboratorio TEU di progettazione partecipata: Il faro, Agendi, Nuova Mente, Sos donna, Oltre l’Occidente, ANOLF, Famiglia Futura, Città Futura, Lilt, AGE Cassino, Giovani Professionisti, ACLI Frosinone, Centro Diritti e della Solidarietà, Per noi donne, Das Diritto alla Salute.

A Frosinone il 7 aprile, presso i locali dell’associazione Oltre l’Occidente, in l.go paleario 7, si terrà un incontro dal titolo La pratica dell’infibulazione, dove Debora De Luca illustrerà un lavoro di tesi di laurea sul sostegno alla donna infibulata sottoposta a deinfibulazione. L’illustrazione del tema  sarà accompagnata dalla lettura dei brani del libro Fiore del deserto, autobiografia di una modella somala, che ha subito nella sua giovinezza la pratica della infibulazione e è stata la prima di persone famose anche in occidente a parlare pubblicamente questa pratica. Interverrà anche Maria Grazia Baldanzi del Consultorio multietnico di Frosinone a esporre le problematiche locali in merito a tali vicende. La serata di venerdì terminerà con assaggio di cous cous marocchino.

Giovedì 6 aprile, sempre presso i locali dell’Associazione, si trasmetterà il film tratto dal libro omonimo Fiore del deserto.

Sabato 8 aprile alle ore 15.30 presso il Municipio in Arpino l’Associazione Nuova Mente ha organizzato un pomeriggio di lettura per ragazzi con i Gatti ostinati, Davide Fischanger e Cataldo Nalli.

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Dalla prefazione della tesi di Debora De Luca

«L’infibulazione costituisce un problema delicato e controverso che porta con sé implicazioni religiose, culturali e ideologiche e crea azioni emotive sia in coloro che l’hanno subita sia nelle persone che vivono nella cultura ove questa pratica è comune, sia in noi che viviano in una società che sente estranea questa mutilazione e che la sente (perché così è) come una violenza perpetrata sulla donna. Il motivo è molto semplice: vi è stata una immigrazione massiccia da parte di persone provenienti soprattutto dai paesi del “terzo mondo” che hanno portato nuove culture e religioni, esperienze ed esigenze diverse oltre a problematiche economiche e sociali. Si è così venuti a conoscenza di questa pratica tradizionale non in terra d’origine ma in terra d’emigrazione».

«Il più delle volte il tema risulta come un tabù: abbiamo delle false e stereotipate concezioni rispetto alla cultura altra, diversa». «Penso che bisognerebbe trattare questo argomento non dal punto di vista puramente occidentale considerato quale trucida e barbara pratica ma anche da punto di vista della cultura africana ».

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La costruzione sociale della differenza dei sessi e della loro ineguaglianza, afferma Mathieu, si caratterizza proprio dalle funzioni diverse nel corpo sociale a partire da due campi fondamentali: la riproduzione e il lavoro, rispetto ai quali gli altri aspetti della differenziazione appaiono come riflessi o conseguenze. La rappresentazione della fecondità come necessità biologica imposta dalla società patriarcale avviene tramite l’imposizione della procreazione:  «dall’interiorizzazione delle norme tramite l’’educazione ‘, alla coercizione, e dal controllo degli eventi fisiologici, alla “marchiatura” simbolica – e talvolta anche fisica (mutilazioni) – delle donne in quanto corpo riproduttore». [Dizionario di antropologia e etnologia a cura di Bonte e Izard]

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http://video.repubblica.it/mondo/stop-infibulazione-un-appello-per-200-milioni-di-donne-nella-giornata-mondiale/266851/267228