cinema e salute mentale

A 40 anni di distanza dalla legge 180 si vorrebbe affrontare, così come Basaglia aveva avvertito, il problema del disagio psichico nella società, evidenziandone il suo aggancio appunto sociale. La nostra realtà è affondata in un terreno profondamente contraddittorio e la conquista della libertà del malato deve coincidere con la conquista della libertà dell’ “intera comunità”.

Perché cinema e salute mentale? Il cinema consente allo spettatore di immedesimarsi, emozionarsi, esprimersi: cinema come conoscenza di sé e dell’altro da sé. Permette di prendersi cura dei legami sociali. Attraverso le immagini e le emozioni della storia messa in scena, si ampliano le proprie prospettive e si conoscono storie di vita diverse: il cinema è uno spazio di confronto e di crescita, è condivisione di esperienze emotive e cognitive, è elemento di aggregazione; consente di comprendere realtà apparentemente distanti dalla propria. La partecipazione sociale ad un contesto culturale, come quello di una rassegna cinematografica, favorisce lo sviluppo del sentimento di appartenenza ed identità sociale ovvero di cittadinanza.

Ma non solo fruizione… Accanto alla proiezione dei film, ci sarà contestualmente la nascita di una redazione nel centro diurno per gestire un blog già nato, ‘unlocked’, recuperando non solo la scrittura ma anche materiale audio/video a seguito di un corso di preparazione alle riprese e al montaggio. Tale redazione organizzerà e supporterà tecnicamente i dibattiti conseguenti ai film sui temi della salute mentale. Verranno aperti spazi sui social network che consentiranno l’autorappresentazione e la capacità di cogliere attraverso uno strumento, quale quello degli audiovisivi, aspetti non facilmente individuabili senza la necessaria sensibilità.