In morte di Giorgio Copiz

E’ il 1991 quando incontriamo Giorgio Copiz la prima volta. E’ capace di mettere su un festival dei popoli di dimensione nazionale che (ovviamente) non avrà seguito.

Giorgio ci ha lasciati il primo giugno 2019. E Frosinone perde un pezzo importante della sua storia recente.

Perché Giorgio guardava, perlustrava, ricordava, conservava, coinvolgeva, aveva attenzione, aveva memoria. Tutte cose che la nostra immedesimata dimensione “provinciale” non riusce a capire né a fare, incastonati in una illusione di eterno presente. Così i politici che Copiz sollecitava ad agire oppure, più prosaicamente, coinvolgeva a loro insaputa in progetti di natura storico/sociale per il territorio. Sì, Giorgio, pur provenendo da un paese lontano, amava profondamente la Ciociaria e le sue variegate espressioni culturali, anche quelle più ai margini, ma che segnavano comunque un interesse nel manifestarsi della vita umana.

Promotore di progetti archeologici, storici, sociali aveva fondato associazioni, luoghi di cultura, di integrazione, mostre, pinacoteche; ricordato dimenticati eventi storici; toccato campi come l’astronomia e l’antropologia. Non dimenticando il problema del lavoro e dei giovani, suo cruccio e suo continuo versante di suggerimenti e attività.

Riconosceva Oltre l’Occidente e i suoi aderenti come importanti e sosteneva così l’associazione coinvogendola anche in importanti progetti.

Una parte della biblioteca che Giorgio aveva creato con il Centro Interculturale è stata ereditata proprio da Oltre l’Occidente che sta cercando di valorizzarla.

Non possiamo che ricordare così Giorgio nella poesia di Antonio Camilli suo stretto amico.

Alcune opere di Giorgio Copiz

Il Festival dei Popoli presso le fiere centritalia di Ferentino (oggi vicino Panorama)