Appello per costruire una Frosinone diversa

APPELLO PER COSTRUIRE UNA FROSINONE DIVERSA

Sabato 1° febbraio alle ore 10 secondo incontro Spazio Arte piazza Garibaldi Frosinone.

L’assemblea riunitasi in numero di 20 persone, alcune delle quali in rappresentanza di  associazioni e partiti, rileva la necessità di avviare un percorso collettivo di confronto sui temi cittadini.

Democrazia e partecipazione sono questioni profonde che nella città non vengono assolutamente percepite.  L’esperienza politica di opposizione alla deriva autoritaria cittadina non riesce a trovare una visione unita e una pratica comune. L’informazione è di parte e quella pur ricostruita da soggetti e singoli nella città non trova spazio di condivisione. Va ricostruita una rappresentanza adeguata che affronti i problemi dei cittadini e provi a costruire una coscienza collettiva.

Per prima cosa va trovato uno strumento di azione che restituisca importanza e ascolto ai soggetti partecipanti che vorrebbero esprimere una riflessione sulla città.

Vanno coinvolte nuove realtà e ricoinvolte tutte quelle che nel corso degli anni hanno contribuito ad una azione di opposizione e di critica.

Va pensata forse una forma di organizzazione più o meno rigida che fotografi una identità al gruppo, tale da essere soggetto riconoscibile.

APPELLO ALL’ADESIONE E ALLA PARTECIPAZIONE

Sabato 25 alle ore 10 presso la Saletta delle Arti a Frosinone in via Matteotti, incontro APERTO A TUTTI per ricucire e/o creare una rete di riflessione e di impegno.

Nell’8° anno della consigliatura di destra (o estrema destra) dell’amministrazione comunale di Frosinone, si avverte il bisogno di avviare un permanente confronto che tocchi la politica, l’economia, il sociale, per contrastare le terribili decisioni politico amministrative.

L’urgenza avvertita globalmente come quella ambientale non ha alcun riflesso a Frosinone, dove l’inquinamento regna sovrano, dove il consumo di suolo è altissimo, dove la gestione dei processi come la risorsa acqua e i rifiuti sono legate al profitto e solo a quello di gruppi privati.

La democrazia è un concetto dimenticato e svuotato anche nelle assisi più rappresentative. La percezione di chi frequenta il consiglio comunale o che interloquisce con i politici è di assoluta impossibilità ad essere ascoltato. Personaggi squadristi invece trovano la strada battuta.

L’informazione, conseguenza anche di scarsa democrazia, langue e non riesce a trovare una azione critica e di contrapposizione. Le analisi delle associazioni o di qualche coraggioso politico, pur esistenti ed encomiabili, sulle problematiche locali non trovano terreno per essere divulgate e condivise nella loro complessità.

Una di queste è la fortissima illegalità che soggiorna nelle varie amministrazioni (non passa anno senza arresti tra politici e amministrativi in tante istituzioni locali, oltre che inchieste in innumerevoli enti), e che gestisce ampi settori dell’economia locale grazie anche alle esternalizzazioni e privatizzazioni a tamburo battente.

Sono in atto politiche di redistribuzione dei redditi verso l’alto e in poche mani. La forbice della diseguaglianza si acuisce e aumenta la popolazione sotto la soglia di povertà. Si lasciano a se stessi, senza alcuna iniziativa volta alla restituzione di cittadinanza, interi quartieri espulsi dal tessuto economico cittadino, noti solo per le scorribande di una improbabile, mediatica, azione poliziesca. 

Nella crisi del lavoro, con disoccupazione, chiusure, delocalizzazioni, subappalti, precarietà, contraddittoriamente, non trova spazio l’economia familiare, solidale, di relazione. Non sono in agenda politiche per favorire le economie e i mercati di prodotti locali nel rispetto dell’ambiente. Il ripianamento del debito è sulle spalle dei cittadini fino al 2045, con paurosi tagli al welfare, alla cultura, alla vivibilità.

L’integrazione sociale di giovani e migranti fa fatica ad essere terreno di sfida per un orizzonte di vivibilità e soluzioni di accoglienza. Gli uni se ne vanno mentre gli altri, pur tentando di rimanere, sono ostaggio di interminabili attese formali che rendono difficile anche la sopravvivenza.

Tutti i parametri statistici legati al lavoro, all’economia, alla natalità, all’emigrazione e all’immigrazione, alla qualità della vita, all’inquinamento, alla scuola, alle strutture sportive sono negativi e tendenti al peggioramento.

Negli anni tanti cittadini e cittadine hanno provato a costruire una Frosinone diversa: nel ridefinire quella identità perduta; nell’azione politica lontana dal voto di scambio; nella coscienza del rispetto dell’ambiente, nella difesa della sanità pubblica, nel protagonismo nei temi del lavoro; nel miglioramento dei servizi pubblici; nell’argine alle bollette dell’acqua e dei rifiuti in primis. Alcuni di questi protagonisti sono nel consiglio comunale, ma appaiono soli, spesso indifesi, sicuramente limitati dal mancato sostegno della popolazione, dovuto anche all’incapacità di chiederne l’affiancamento. Dobbiamo cambiare pagina. E’ necessario mettere insieme tutti coloro che si battono, senza tornaconti, per ritrovare l’anima di questa prostrata città.