Distanziamento migrante

Frosinone con 26403 residenti stranieri (il  5,4 % sul totale dei residenti) si colloca come la provincia del Lazio con il minor numero, tra l’altro diminuito rispetto al 2018. I non comunitari (provenienti dai paesi terzi) sono ca il 50% del totale degli stranieri.

Questo ci dice il Dossier Statistico Immigrazione 2020 presentato da Luca Di Sciullo del coordinamento IDOS, il 28 u.s. online su una piattaforma dedicata.

Di Sciullo ricava dai temi odierni del “distanziamento sociale” una metafora del distanziamento che noi stiamo utilizzando rispetto alle migrazioni soprattutto dai paesi terzi. Un distanziamento che si fa ostacolo all’entrata alle frontiere, che diventa ostacolo nel tentativo dell’accoglienza, che è ostacolo nel tentativo del lavoro, che è ostacolo nel tentativo di integrazione, che è ostacolo nella multiculturalità.

Anche in provincia di Frosinone, dal lato dell’accoglienza, registriamo un grave ostracismo istituzionale che risponde più a pratiche politiche di polarizzazione delle posizioni piuttosto che ad una reale impossibilità di riuscire ad accogliere dignitosamente tutti. Dal lato dell’integrazione si scontano ritardi ventennali nelle azioni di base (lingua, scuola, lavoro, casa), con le seconde generazioni ancora lì senza alcun orizzonte. Dal lato dei diritti, la cittadinanza è ostacolata piuttosto che aiutata, rendendo le vite sospese per decenni, senza parlare delle culture di origine o delle lingue o delle religioni.

Ma è dal lato dello stile di vita che si concretizza immanentemente  la discriminazione più grande. L’accesso alle risorse o anche il desiderio di “felicità” è profondamente diverso nell’approccio tra italiani e stranieri, tra integrati ed esclusi. Le prospettive di consumo, di una prospettiva di vita dignitosa segnano una profonda differenza, un razzismo reale, che avvolge anche chi si dichiara contro. E’ nelle maglie della società concorrenziale, nella società liquida che si realizza la vera esclusione, la vera impossibilità ad essere cittadini.

Rimane il contributo dal basso anche sostenuto da specifici progetti istituzionali per creare stabili servizi per la popolazione migrante e strumenti di emancipazione e autonomia. Su questo binario Oltre l’Occidente, Anolf, e Nuovi Cittadini, che da anni si adoperano per una vera accoglienza e integrazione, stanno portando avanti per conto del Comune di Frosinone il progetto FAMI-IMPACT che prevede servizi per i migranti e una ricerca/azione dal titolo “Il territorio come driver di sviluppo locale in ottica transculturale”.

Siamo in ritardo e questo ritardo va colmato con politiche di eliminazione delle disuguaglianze, principale nodo per attività sull’accoglienza, sull’integrazione, sui diritti fondati sul giusto scambio e sulla condivisione.