Un anno di aperture

Appuntamento 6 gennaio 2021 Ore 18 On line meet.google.com/bkz-cgqg-pmq

UN ANNO DI APERTURE

Ostinatamente per 27 anni abbiamo replicato la ns festa annuale. Stavolta le feste non si possono fare e dovremmo accontentarci di un confronto online.

Ostinatamente, dicevamo. Sì perché solo ostinatamente e “antiutilisticamente” siamo qua. Se dovessimo fare una valutazione strettamente associativa dovremmo prendere atto che tutto gira al contrario: dal blocco delle attività, dall’impegno senza responsabilità di tanti, dalla scarsa propensione ad un dibattito attivo e motore di azioni e iniziative,  dalla questione economica che non risolvendosi mai si appesantisce ogni anno.

Ma se lo sguardo si allargasse oltre la stretta dimensione associativa avremmo davanti cose diverse. E proprio da questa situazione economica fortemente deficitaria si può notare che, se pure l’impegno certo e organizzato è scarso, la propensione di alcuni a sovvenzionare in vari modi è vivace, improvvisa, decisiva.

E se le iniziative riguardano settori specifici, ecco che alcuni si organizzano, si destano e portano il fardello con convinzione e con risultati eccezionali: la biblioteca, il carcere, le migrazioni, lo studio…

E se si organizza qualche Comitato laterale politico o sociale, ecco che altri ancora si ergono e diventano indefessi organizzatori di conflitti e proteste.

Quale ruolo quindi l’Associazione nel suo 28° anno svolge? Ci si auspica una testuggine unita e attrezzata, invece ci troviamo passioni istintive da seguire e spazi da occupare. Alcuni tra i soci che pure svolgono un attivismo importante non sanno di altre concomitanti iniziative; alcuni di loro non sono presenti in chat e in attività; altri non si incrociano proprio venendo in sede solo al mattino.

Questa variegata umanità ha qualche punto in comune? Ci permettiamo di affermare che il luogo fisico inteso come sede e la storia, la vicinanza comune, l’intreccio delle relazioni come luoghi dell’immaginario sono il punto di equilibrio. E in queste dimensioni ci si rafforza e ci si attribuisce importanza.

Quindi si deve lavorare per UN ANNO DI APERTURE, mantenere e potenziare la sede associativa e per un immaginario più forte, profondo, quasi utopistico per non farci annullare nella razionale deresponsabilizzazione delle CHIUSURE.

Ci vediamo il 6 gennaio.