Storie di ordinaria precarietà nell’accoglienza dei migranti

Venerdì 12 maggio presentazione del libro di Carlo Miccio “Copula Mundi” a Frosinone. h.18 via P.L. da Palestrina (scalo ferroviario)

Dialogano alla presenza dell’Autore, Gianluca Minotti e Anna Maria Tufano. Interviene il vice presidente IDOS, Antonio Ricci, Socio fondatore e Presidente dell‟Associazione IDOS, ricercatore senior presso la redazione del Dossier Statistico Immigrazione Progettazione di iniziative in materia di immigrazione e asilo; curatore di ricerche e studi sul tema delle migrazioni.

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Lungo la via Appia, la madre di tutte le strade, alle porte di Latina sorge un vecchio e malridotto edificio, il Casolare: un motel frequentato da amanti clandestini, parzialmente riadattato a centro di accoglienza straordinaria per profughi e richiedenti asilo. È qui, in questo raccordo di marginalità, tra migranti sospesi nel vuoto di un transito e operatori precari, prigionieri di esistenze altrettanto sospese, che è ambientato Copula mundi di Carlo Miccio, (Edizioni alphabeta Verlag, 2022): un ecosistema di storie drammatiche e sorprendenti, di destini, relazioni e voci che si intrecciano per giungere vividi fino a noi, che pure, magari, non sappiamo niente dei centri di accoglienza. Esattamente come non ne sa niente Marco Cicoli, il protagonista, al quale, a seguito di una condanna per guida in stato di ebbrezza, l’autorità statale ha assegnato centoventi ore di lavoro socialmente utile: due mesi in cui egli dovrà recarsi al Casolare, presso la Cooperativa Albalonga, senza una mansione precisa. Lui, ultimo tra gli ultimi, si metterà in ascolto degli altri e scoprirà come questa sorta di limbo, che è poi ogni centro di accoglienza straordinaria dove la dignità è sospesa per legge, sia una trincea di civiltà. Un luogo dove, in attesa che i migranti vedano accolta la propria richiesta di asilo e che gli operatori siano pagati per il lavoro svolto, si ripete il miracolo dell’incontro dell’umano con l’umano, nonché il riconoscimento della nostra e dell’altrui fragilità.      

Carlo Miccio (Firenze, 1965) vive a Latina, dove lavora come mediatore culturale con profughi e richiedenti asilo politico, e nel settore dell’assistenza a persone diversamente abili.

Ha pubblicato racconti per la collana Toilet, della 80144 Edizioni, di cui è stato uno dei fondatori. Come artista digitale ha all’attivo diverse mostre personali e collettive (Londra, Roma, Torino, Latina), ed è stato incluso nell’antologia della Taschen (Illustration Now!, vol. V, 2014), che raccoglie i più interessanti illustratori europei contemporanei. Il suo primo romanzo, La trappola del fuorigioco (Edizioni alphabeta Verlag, 2017), una storia di calcio, politica e disagio mentale, ne ha rivelato il multiforme talento narrativo.