Ad un mese dalla campagna elettorale l’Amministrazione uscente pubblica un avviso (affisso per una sola settimana sull’albo pretorio) di concessione del locale ex sala consiliare del Comune di Frosinone all’interno del complesso denominato Polivalente.
La concessione avrà durata di anni uno, e potrà essere revocata nel caso in cui dovesse essere dato seguito da parte dell’amministrazione comunale della delibera n. 217/2013 che prevede il trasferimento della biblioteca comunale all’interno dei predetti locali.
L’amministrazione Comunale si riserva la facoltà di procedere all’individuazione del concessionario anche in presenza di un’unica manifestazione di interesse presentata.
Il canone annuale richiesto a base di gara sarà di € 4.200,00 (€.350 mensili)
La finalità che l’amministrazione vuole perseguire attraverso il presente avviso pubblico mira a tutelare il patrimonio comunale; rilevato lo stato di abbandono in cui versano predetti locali a causa di ripetuti atti vandalici il concessionario dovrà dichiararsi disposto a mantenere i locali nella normale funzionalità, secondo le direttive e gli indirizzi che verranno concordati con l’ufficio patrimonio dell’ente.
Il video, dell’archivio dell’Associazione Oltre l’Occidente, registra una delle tante favole dell’Amministrazione e racconta la storia della vicenda in questione.
La biblioteca comunale del Comune di Frosinone di c.so della Repubblica, non solo non ha i locali a norma e quindi non avrebbe i requisiti per essere nella Organizzazione Bibliotecaria Regionale, ma si è isolata uscendo deliberatamente, all’inizio dell’era Ottaviani, dalla Associazione Biblioteche Valle del Sacco, tentativo di sistema di rete culturale di parte del territorio provinciale e, non soddisfatta, chiude si dissocia dall’unione con la biblioteca provinciale.
La costruzione di una rete cittadina con associazioni e strutture anche istituzionali è disprezzata, ma nel frattempo non si disdegna di far fruire i locali della biblioteca per fantomatiche attività “culturali” di privati che a pagamento offrono “servizi”.
Il Documento Programmatico del candidato a sindaco si auspicava: “E’ doveroso dotare Frosinone di un polo bibliotecario adeguato e consono al rango della città. Appare inutile disperdere risorse umane e investimenti finanziari in due biblioteche, quella provinciale e quella comunale, presenti sul territorio, quando, invece, si potrebbero convogliare tutti gli sforzi in un’unica sede per avere a Frosinone finalmente una biblioteca che possa essere centro culturale di eccellenza, come l’Alessandrina a Roma, e centro di socializzazione, ove tenere anche attività convegnistica e congressuale. La dotazione strumentale e libraria deve essere adeguata e corposa. E’ meglio risparmiare su qualche sagra che non sulla cultura.”
A chi ora si deve regalare, con un bando affisso solo per 7 giorni anche la sede futura per la biblioteca? A quando la vendita dei libri della biblioteca al mercatino dell’antiquariato?