In tutti i paesi industrializzati la concorrenza capitalistica, oggi modernizzazione e globalizzazione, porta a ridurre le prestazioni sociali, a rendere precario l’impiego, a marginalizzare una frazione crescente della popolazione, a lasciare che il livello di vita si deteriori, ad escludere masse crescenti dalla loro identità.
Il carovita brucia il valore del salario (per chi ce l’ha !); l’essere poveri è divenuto un delitto da espiare; giovani e meno giovani sono costretti ai ricatti ed ai soprusi di chi si lamenta della scarsa voglia delle persone a sottomettersi alle condizioni di moderni schiavi.
Il profitto, mai come in passato, viene anteposto al benessere delle persone ed i privati che gestiscono i servizi pubblici lucrano su lavoratori ed utenti nell’indifferenza complice delle istituzioni
Il salute è divenuta un lusso che solo i ricchi si possono permettere.
Un mutuo è divenuto in cappio che si stringe sempre più al collo del malcapitato e le istituzioni lesinano ogni intervento a sostegno di questo o di quello, frapponendo al bisogno l’ottusità della burocrazia.
La giustizia ancella sempre più del potere è diventata appannaggio di portafogli e di tecnicismi non sempre accessibili per la cittadinanza.
Per le “vite di scarto” – sole, deboli, indifese, incapaci di sostenere le proprie ragioni – è giunto il momento di resistere all’’irriducibilità del mondo alla sola dimensione del mercato, promuovendo forme di mutualità, mettendo in comune esperienze, competenze, saperi per tentare di trovare assieme soluzioni.
Il mutualismo non è soltanto solidale tra le figure sociali che si associano, è anche autogestione, cooperazione, mutuo soccorso, solidarietà, conflitto, costruzione di un nuovo mondo che vuole conquistare diritti, rivendicare bisogni, scommettere sul nuovo che ancora non c’è.
E’ un mutualismo conflittuale che non accetta la dimensione di lenitivo della sofferenza sociale. In particolare non si associa a un processo di smantellamento dello stato sociale, non diventa ancella interessata alla sussidiarietà o alla dilatazione del Terzo settore con il suo corollario di sanità e previdenza nelle mani dei privati. Si propone come antidoto a quel processo e come strumento per rafforzare forme inedite di servizio pubblico garantito a tutti e tutte e gestibile da tutti e tutte.
È con questo obiettivo che si vuole aprire liberAzione, lo sportello anticrisi, per tutti noi, lavoratori/trici, precari/e, sottoccupati/e, disoccupati/e, pensionati/e, migranti, diversamente abili, che abbiamo problemi di lavoro, di bollette, di salute, di discriminazione di genere o, semplicemente, abbiamo difficoltà a mettere assieme il pranzo con la cena e ad avere, o conservare un tetto sulla testa…. un luogo dove ci si aiuta mutualmente a resistere e a creare conflitto.
- Presentazione dell’iniziativa, sabato 11 novembre ore 17, Frosinone, l.go Aonio Paleario 7 (sede dell’ass. Oltre l’Occidente)
- Apertura sportello ogni mercoledì dalle 17 alle 20 a partire dall’8 novembre Frosinone, l.go A. Paleario 7
L’iniziativa nasce su iniziativa dell’USI CT&S, dell’Associazione Oltre l’Occidente, del Comitato di Lotta per il lavoro, del Tribunale dei diritti del malato, di Blog Aut. E’ aperta alla collaborazione di chiunque voglia resistere e lottare.